giovedì 23 gennaio 2014

Chi non muore si rivede [Ma anche no University edition]

Allora eccomi qua. 
Dopo mille anni. 
Sì, scusatemi ho ricominciato l'università e sto studiando come una pazza che tra un po' mi verrà la gobba come quel pesante di Leopardi (a.k.a. un'incudine sui maroni, speriamo di finire presto sti esami che non ce la faccio più). 

Perdonatemi, non vi ho abbandonate (VI? Vi a VOI chi? Mi illudo ancora che qualcuno mi legga ahahahah) e ogni santo giorno da quando ho iniziato la Specialistica continuo a pensare DEVOFAREUNPOST-DEVOFAREUNPOST-DEVOFAREUNPOST, idea che più o meno sono costretta a sopprimere immediatamente dal momento che DEVOSTUDIARE-DEVOSTUDIARE-DEVOSTUDIARE e non mi funziona il pc quindi sto scrivendo dall'Ipad E last but not least d ogni volta che mi viene in mente qualcosa su cui scrivere me lo dimentico dopo 5 minuti. 
Anche perché da circa tre settimane sono segregata in casa e le uniche uscite riguardano la spesa per rifornirmi di viveri (incluse le tappe a Beauty Star e Sephora che sono da considerarsi di fondamentale importanza per la mia sopravvivenza), andare in facoltà a sostenere gli esami e/o andare in Segreteria studenti a farmi prendere per il culo consegnare scartoffie e robe varie, quindi non ho molte occasioni per poter spettegolare e avere spunti trendy da criticare o a cui ispirarmi. 

Anche perché qui il mood è etnico/alternative/hippie oppure fighetto provinciale
Una via di mezzo NON C'È.   


Però. 

Però ieri sono andata in Segreteria a farmi prendere un po' a pesci in faccia dalle culone dietro la segreteria che lavorano lì per tipo 3 ore al giorno e mentre aspettavo il mio turno ho avuto modo di analizzare la fauna e la flora circostante squadrando tutti da capo a piedi con aria critica come fanno le vecchiette in sala d'attesa quando vanno dal medico. 

A parte la segretaria quarantenne dietro la scrivania che mi si presenta con una fascetta colorata in testa e le treccine stile sonoappenatornatadaSharm, la calza coprente e il vestitino di lanetta che ANCHENO (Amica ti odio perché mi hai 
trattato come un'idiota e l'errore non era mio ma tuo, bitch). 
Insomma mi si siede accanto questa tizia un po' emo col rossetto rosso di una tonalità un po' troppo passeggiatrice della tangenziale (e vabbeh cuore, non tutti conoscono la differenza tra il rossetto da zoccola e quello che puoi portare anche alle 11 del mattino perché è chic) capello lungo e nero da metallara con quel mosso da Pino degli Ape Escape (chi ha guardato XFactor quest'anno, you know what I mean) leggings e un paio di Jeffrey Campbell tarocche.  
Sìì si vedeva che erano tarocche, I swear.

Queste







Ora io dico PERCHÉ. 
Perché alle due di un mercoledì pomeriggio mettersi delle scarpe così? 
Io ammetto di non apprezzare il genere, la borchia mi fa un attimo ansia anche perché con i tacchi di quell'altezza mi sembrano delle trappole per caviglie e rabbrividisco solo all'idea di indossarne un paio (sono anche scema che non saprei camminarci eh). 
Comunque.
Siamo all'università non in discoteca. 
O no? 
Come la tizia col rossetto rosso e shiny il giorno dell'esame di filologia. 
Ma cosa ti passa per la testa di metterti un rossetto del genere il giorno dell'esame?? 
E ti metti pure in prima fila. 
E sei pure brutta come la morte. 

Amiche, NO. 
Siamo all'università. 
U-NII-VEER-SII-TÀ. 

Carla ed Enzo direbbero che "è sbagliata l'occasione d'uso". 
Io direi Amica torna a casa che è meglio. 

Anzi dico che è meglio se chiudo l'ipad e torno a studiare vah.

(Devo fare un post sui look da università. Mammamia che creatività eh?). 







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